Il riscaldamento elettrico: novità e vantaggi

Il riscaldamento elettrico: novità e vantaggi

I pannelli a parete elettrici si scaldano a 60-80 °C, irraggiano la loro energia nell’infrarosso, senza produrre luce visibile e con un rendimento notevole. Questa soluzione di riscaldamento degli ambienti desta sempre più interesse, ma quali sono i benefici, gli svantaggi e i costi?

In Italia, paese dove l’elettricità è sempre costata cara, utilizziamo in larga misura i riscaldamenti centralizzati a combustibili e molto raramente quelli elettrici.

Eppure, da un punto di vista ambientale, in termini di sicurezza, versatilità e comfort, scaldarsi con l’elettricità presenta numerosi vantaggi: installazione velocissima, possibilità di autoprodursi parte dell’energia, massima efficienza (si può convertire in calore oltre il 90% dell’elettricità), inclusa la possibilità di dosare il riscaldamento con precisione nel tempo e nello spazio. Inoltre il riscaldamento elettrico non richiede manutenzione ed evita fumi o rischi di esplosioni.

I pannelli, che misurano dai 30 centimetri in su e potenze che vanno dai 200 ai 1000 watt, sono leggeri e hanno dimensioni e peso ridotti, vengono appesi alle pareti ed è sufficiente inserire la spina per farli funzionare.

Generalmente sono anche dotati di una centralina programmabile, che regola la potenza in base alla temperatura da conservare, all’ora del giorno e alla stanza dove sono collocati, così da limitare i consumi.

Per avere un’ idea del costo di questo tipo di riscaldamento, una casa di classe D, con una ottantina di m2 da scaldare, richiederebbe circa 3-4000 Watt di potenza per un’attività di 8 ore al giorno, il che equivale a circa 24-32 kWh quotidiani.

Se poi consideriamo un lasso temporale di riscaldamento di 180 giorni, al centro-nord Italia si arriva a un consumo annuo di 4.300-5.700 kWh, che, a 29,71 centesimi/kWh (tariffa per i consumi 5000-15.000 kWh annui), con conseguente bolletta di circa 1300-1700 euro l’anno, cifra che ovviamente diminuisce se la casa è isolata, in zone più calde o l’utente si autoproduce parte dell’elettricità.

Inoltre, per intensificare i vantaggi, il riscaldamento elettrico può essere abbinato a una tariffa elettrica D1, novità più recente nel campo delle bollette energetiche.

In particolare, la tariffa D1 conviene:

  • Con un contatore di potenza 3 kW (tariffa D2), se hai consumi totali annui superiori a circa 4.500 kWh/anno
  • Con un contatore di potenza tra i 4,5 e i 6 kW (tariffa D3). se hai consumi totali annui superiori a circa 1.800 kWh/anno
  • Con un contatore separato per sole pompe di calore (tariffa BTA), sempre, per qualsiasi potenza e consumo annuo