In India Il Ministero delle Energie Nuove e Rinnovabili ha pubblicato recentemente la nuova “National Hybrid-Wind Policy”, provvedimento che illustra un nuovo quadro regolatorio per questo tipo di centrali elettriche. L’obiettivo è incentivare i vari progetti mettendo in luce i vantaggi dell’integrazione in rete, sia in termini di stabilità che di uso appropriato dell’infrastruttura. Studi di settore hanno appurato, infatti, che l’unione di energia eolica e fotovoltaica aiuta a limitare la variabilità della potenza data dalle tecnologie singole, riducendo dunque i rischi nella sicurezza e flessibilità della rete.

In particolare, il risultato della policy sugli impianti ibridi è un testo che ha lo  scopo di orientare gli sviluppatori di impianti su larga scala, ponendo alcuni vincoli e promuovendo nuove tecnologie e metodi per realizzare l’ibridazione.

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“Un impianto solare – eolico sarà riconosciuto come impianto ibrido se la capacità di potenza nominale di una risorsa è pari ad almeno il 25% della capacità di potenza nominale di un’altra risorsa”, si legge nella policy. Le caratteristiche principali del provvedimento includono l’utilizzo ottimale delle risorse, partendo dalla configurazione delle turbine e dei pannelli solari ai punti di connessione alla rete. La nuova politica consente anche l’utilizzo dell’accumulo a batteria, al fine di ottimizzare l’output e minimizzare ulteriormente la variabilità.

Le tariffe favorenti dei nuovi impianti ibridi saranno stabilite dalle authority energetiche statali o mediante aste al ribasso. Il provvedimento prevede anche che le centrali rinnovabili già realizzate potranno essere ibridizzate a condizione che gli operatori accettino di aumentare a proprie spese la capacità di trasmissione alla sottostazione più vicina. Secondo il Governo, gli impianti ibridi accelererebbero il raggiungimento di 175 GW di capacità rinnovabile entro il 2022, in quanto vi sono ampie aree nel paese in cui sia l’energia eolica che quella solare mostrano un alto potenziale.